A luglio ricorre il compleanno di  #PageMaker, e non possiamo non festeggiare il padre del nostro software più utilizzato… #InDesign!
Forse i più giovani credono che magari Illustrator o PhotoShop siano stati i primi programma di desktop publishing ma non è proprio così..
Il primo programma di desktop publishing fu infatti proprio PageMaker, introdotto nel 1985 da #Aldus inizialmente solo per Apple Macintosh, creato appositamente per l’interfaccia grafica del Macintosh 128k e successivamente nel 1987 anche per Windows.
crediti della versione 1.2

crediti della versione 1.2

Già nel 1987, quando usciva ufficialmente Illustrator, PageMaker era alla sua seconda versione.
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Schermata iniziale della versione 2

 

Grazie all’uso dell’interfaccia grafica e al modello WYSIWYG, (“what you see is what you get”: quello che vedi è quello che ottieni) PageMaker permise di sostituire tutti i processi di impaginazione dei documenti editoriali eseguiti in precedenza da apposite figure professionali, permettendo la creazione delle pagine e la loro stampa usando un semplice personal computer (invece di costose stazioni grafiche), abbassando notevolmente i costi e aprendo questo settore a un’utenza molto più vasta, anche per freelance e piccoli uffici.
Successivamente Aldus fu acquisita da #Adobe che ha continuato a sviluppare il software fino al 2004, ma nel 1999 ha rilasciato InDesign, che ha mutuato tanti concetti dall’impaginatore precedente, innovando ed integrandosi sempre di più con gli altri software del bundle.. poi diventato Creative Suite ed attualmente Creative Cloud.
Suggeriamo quella in inglese molto più completa: https://en.wikipedia.org/wiki/Adobe_PageMaker
Oggi le ultime versioni di PageMaker (6/6.5/7) sono ancora utilizzate in rari casi: alcune scuole, piccoli uffici, qualche azienda per la manualistica o utenti privati che devono realizzare pubblicazioni di qualità ma, non è sicuramente adatto a chi si occupa di progetti importanti o complessi.
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Nelle prime versioni PageMaker veniva distribuito su floppydisk

Per chi volesse approfondire, segnaliamo un articolo dell’Huffington Post scritto per i 30 anni di PageMaker, l’anno scorso.

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